Maignan

Maignan sta migliorando, ma bisogna essere cauti. Potrebbe essere pronto per il Tottenham, ma solo per la partita di ritorno a Londra.

Dopo solo sette giornate di campionato, il quadro era già abbastanza chiaro: il Napoli in testa, seguito da Milan, Roma e Lazio che cercavano di raggiungere la zona Champions, e la Samp che stava calando. Molto è cambiato da allora: l’Inter è risalita, la Juventus è stata penalizzata, Pioli sta attraversando una serie negativa e da allora il portiere del Milan, Mike Maignan, non ha più giocato.

Alla settima giornata, Mike ha giocato la sua penultima partita stagionale il 18 settembre, 143 giorni fa. L’ultima partita è stata con la nazionale, 45 minuti in Francia-Austria, l’inizio del suo infortunio, una settimana dopo. Per uscire da questo periodo difficile, la strada è ancora lunga: era previsto che Maignan tornasse a giocare a metà febbraio, in tempo per la partita Milan-Tottenham del 14.

Tuttavia, le speranze devono essere spente subito, poiché Mike difficilmente sarà pronto. Avrà bisogno di altro tempo per recuperare completamente, è più probabile che si veda alla fine del mese o all’inizio di marzo. Con il solito calendario di Champions, il nuovo obiettivo diventa la partita di ritorno degli ottavi di finale Tottenham-Milan, in programma a Londra il prossimo 8 marzo.

Il lavoro di Maignan

Intanto, Mike continua a lavorare a Milanello: gli esami di ieri hanno mostrato miglioramenti. Tuttavia, la reazione del muscolo alle sollecitazioni è fondamentale per stabilire i tempi di recupero. Gli accertamenti a cui si è sottoposto a fine settembre hanno rilevato una lesione del gemello mediale del polpaccio sinistro. Un mese dopo, quando il ritorno in campo era imminente, c’è stato un nuovo stop, una lesione del soleo, un vero e proprio strappo che ha costretto a ricominciare il percorso di riabilitazione.

Il futuro di Maignan

Il club non fornisce previsioni precise sui tempi, ma il monitoraggio resta costante. E’ necessario essere molto cauti. L’assenza prolungata di Mike ha alimentato voci e speculazioni, ma solo la cronologia degli infortuni conferma la verità. E’ più difficile fermare i dubbi sul

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