La Superlega torna alla ribalta con una rivisitazione del suo formato. Secondo quanto annunciato dalla compagnia A22 Sports, il torneo vedrà la partecipazione di 60 a 80 squadre che giocheranno almeno 14 partite ciascuna.

La nuova versione della Superlega

Questa nuova versione della competizione prevede una competizione aperta e suddivisa in livelli, con promozioni e retrocessioni. Non ci saranno club permanenti, una delle problematiche del progetto originale. L’accesso alla Superlega sarà deciso sulla base dei risultati nei campionati nazionali, con l’obiettivo di permettere l’ingresso a squadre emergenti mantenendo allo stesso tempo la competitività a livello nazionale.

Ogni squadra avrà garantita la partecipazione a almeno 14 partite, garantendo stabilità e prevedibilità dei ricavi e minimizzando lo stress sul calendario dei giocatori. Il numero di giorni di partite non dovrebbe aumentare rispetto ai calendari attuali e non ci sarà l’obbligo per club e giocatori europei di partecipare a tornei ampliati o nuovi.

La Superlega è gestita dai club stessi, non da enti terzi, e prevede una costante conversazione con i tifosi per migliorare il formato e rendere il calcio un gioco per il popolo. Inoltre, il nuovo format prevede l’affiancamento del calcio femminile a quello maschile, senza distinzioni di importanza. Entrambe le competizioni saranno presentate sullo stesso “palco centrale”. La Superlega non intende inoltre rompere le regole dell’Unione Europea.

Ora il formato è stato lanciato e la scelta spetta ai club e agli organi sportivi: la Superlega verrà realizzata o il calcio resterà come sempre, nonostante i crescenti problemi economici e societari nelle leghe europee? Il dilemma rimane sempre lo stesso: scegliere il nuovo o l’abitudine, riparare il calcio attuale o crearne uno nuovo.

Fonte: Chiamarsi Bomber

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