Juventus

La Juventus ha ottenuto una vittoria importante nell’andata degli ottavi di finale di Europa League contro il Friburgo, grazie a un gol di testa dell’intramontabile Angel Di Maria. Nonostante la vittoria, la partita non è stata facile e i bianconeri dovranno rimanere concentrati per il ritorno in Germania. Il Friburgo ha dimostrato di poter osare e creare problemi, quindi la Juventus dovrà fare attenzione a non sottovalutare l’avversario e mantenere la stessa concentrazione e determinazione mostrata nella partita di andata.

Le scelte dei due allenatori

Nel match contro il Friburgo, l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, ha deciso di non schierare il tridente, anche a causa di un piccolo fastidio che ha colpito Chiesa poco prima della partita. Pertanto, l’attacco bianconero è stato affidato a Di Maria e Vlahovic, mentre a centrocampo si è assistito al ritorno di Miretti.

In difesa, è stato schierato il consueto terzetto brasiliano, con Alex Sandro che è stato inizialmente recuperato, ma poi costretto ad abbandonare il campo dopo soli 23 minuti di gioco. Il grande assente della serata è stata Paul Pogba, lasciato fuori dalla lista dei convocati per aver tardato ad arrivare al raduno. Il Friburgo, guidato dall’allenatore Streich, ha optato per un modulo 3-4-2-1, sebbene i suoi esterni, Kubler a destra e Gunter a sinistra, fossero dei terzini puri anziché dei giocatori di fascia. Sallai, invece, ha giocato più vicino all’unica punta Holer, a differenza di Grifo. In panchina, il tecnico tedesco ha lasciato il giapponese Doan e il veterano Petersen.

La sintesi del primo tempo

Il match tra la Juventus e il Friburgo inizia in modo promettente per i bianconeri, grazie soprattutto alla brillante performance di Di Maria. Dall’altro lato del campo, i tedeschi cercano di mantenere un ritmo basso di gioco, insistendo sul palleggio quasi in modo ipnotico. Per alzare la pressione, Allegri cambia subito gli equilibri a centrocampo, spostando Rabiot in regia, Miretti più avanti sulla sinistra e schierando Locatelli come mezzala destra. Questa mossa dà subito i risultati sperati, con la Juventus che prende rapidamente il controllo della partita. La prima vera occasione arriva al 13′: Rabiot, servito da Di Maria, cerca di sorprendere Flekken sul primo palo, ma il portiere tedesco si salva con i piedi, non senza qualche difficoltà.

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Due minuti dopo, Flekken si ripete ancora, stavolta in tuffo con i pugni, respingendo la punizione di Cuadrado. La Juventus domina la partita, ma perde Alex Sandro per infortunio, come successo già a Roma: al suo posto entra il capitano Bonucci. Al 25′, finalmente Vlahovic si fa vedere al tiro, ma il suo tentativo viene respinto da Flekken. Bremer, poco dopo, non riesce a deviare in rete il cross teso di Di Maria, che passa a due passi dalla linea di porta. L’ultimo brivido del primo tempo è causato da un tiro da fuori di Cuadrado, che costringe Flekken a una nuova parata, con Vlahovic che non riesce a segnare sulla ribattuta di testa.

La sintesi del secondo tempo

La seconda metà della partita inizia con un cambio nella formazione della Juventus: Fagioli sostituisce Miretti. Subito si vede Di Maria impegnato a cercare un’azione pericolosa, ma la sua zuccata per Vlahovic è alta. La squadra di casa continua ad attaccare e finalmente al minuto 53 riesce a segnare, in modo inaspettato: Kostic dalla sinistra crossa e Di Maria segna di testa. Non è sicuramente una delle migliori giocate del Fideo, ma riesce a sfruttare l’errore di Gunter. Il Friburgo cerca di reagire e al minuto 64 Holer sfiora il pareggio, ma la Juventus viene salvata dal Var che rileva un tocco di mano involontario di Ginter. La partita rimane sullo 1-0 e Allegri decide di sostituire Vlahovic con Chiesa per cercare di creare altre occasioni. La squadra ospite diventa più aggressiva, ma la Juventus si chiude in difesa invece di cercare di raddoppiare il punteggio.

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Al minuto 75, Grifo non riesce a centrare la porta con una punizione. Allegri decide allora di sostituire Kostic con Kean e di spostare Chiesa sulla fascia sinistra. Tuttavia, Chiesa si infortuna poco dopo e, pur rimanendo in campo, gioca solo a metà servizio, mentre Kean si sacrifica sulla fascia. Il Freiburg cerca di reagire, ma non riesce a creare occasioni pericolose. La squadra tedesca dovrà fare molto di più nella partita di ritorno se vorrà ribaltare il vantaggio bianconero.

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