Con questo storytelling il lettore si immedesimerà al centro della questione ludopatia nel calcio professionistico
Con questo stile di scrittura, unico nel suo genere, il giovane Andrea Ghidotti vuole immedesimare il lettore nei panni di un calciatore professionistico dipendente dal gioco d’azzardo.
Sei nel fiore dei tuoi anni e, dopo innumerevoli sacrifici, sei il protagonista del sogno che custodisci da sempre nel cassetto. La tua carriera è ormai sigillata tra i professionisti, hai conquistato il cuore dei tuoi tifosi con giocate e colpi da vero fenomeno. Hai fatto tutta la trafila delle giovanili, hai incantato i migliori centri sportivi d’Italia abbagliando gli occhi di centinaia di osservatori, allenatori e dirigenti. Ogni anno hai fatto la differenza nella tua categoria, anche da sotto età: tra Under 17, Primavera, Lega Pro, Serie B ed infine Serie A. La tua gavetta è stata completa e ora hai tutto nelle tue mani. Finché non ti arriva una chiamata, la rivelazione di tutto: la tua dipendenza è stata svelata e la tua carriera sarà estromessa. All’esterno senti un frastuono che risalta la bomba mediatica lanciata dal miglior paparazzo della storia italiana, mentre dentro di te c’è soltanto un vuoto, uno di quelli così fitti che ti fa sentire il sangue che scorre nelle vene. Il tuo volto da ragazzo innocente e dedito al sacrificio appare su tutte le pagine calcistiche e di cronaca, in questo caso non evidenziano la tua qualità e la tua forza sul rettangolo verde, ma la tua debolezza da un “gioco” che in pochi click ti fa cascare in un vortice infinito. Ci vuole forza per provare ad uscirne e ce ne vuole ancor di più quando tutto il mondo conosce questo tuo “tendine d’Achille”. Ci vorrà tanta forza, ma il coraggio di ammettere tutto è già un grande passo verso l’uscita da questo mondo, severamente vietato ai professionisti, ma come ci insegna la storia dell’uomo da Adamo ed Eva: ciò che è vietato, attrae maggiore attenzione. Una tentazione in cui troppe persone ci cascano e che evidenzia ulteriormente i danni che questo fenomeno può portare a chiunque, arrecando migliaia di debiti anche a professionisti con stipendi milionari.

Tutto il mondo ti crolla addosso, ma trovi un po’ di bagliore nei commenti che sostengono la tua decisione di confessare il tutto. Il tuo coraggio vale già metà del percorso, saper ammettere i propri sbagli è il punto di partenza per riprendersi e la consapevolezza di ciò ti aiuterà nella riabilitazione.
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